Marco Marangoni – Domenico Castaldi Pittore

Marco Marangoni

Img Alberi Rossi 2008

Con questa nuova produzione pittorica, Domenico Castaldi ancora una volta ci regala il dono della sua fertile creatività.  Molte sono state le tappe del suo itinerario artistico, molti i modi della sua avventura, attraverso il ritmo e la spazialità  delle figure plastiche e delle  pitture, secondo matrici segnate dalla volontà di comunicare per simboli, emblemi, per scarti di senso, al fine sempre di guadagnare un nuovo motivo di autenticità, di relazione io-mondo, invitandoci  a conservare, quando è necessario, un patrimonio di echi della vita personale, per fare spazio, quando altrettanto è necessario,  a percorsi inesplorati  nel campo ampio e rischioso dell’esperienza. Non è un artista, Castaldi, che opera in un territorio protetto da scuole , da direzioni prescritte dal mercato. Egli lavora in solitudine, orientandosi con la bussola e l’interrogazione della sua arte; e risponde  al bisogno di dare profondità storica al suo percorso creativo, dialogando direttamente con i grandi maestri dell’arte moderna e contemporanea.

In Fuochi, Castaldi  dipinge sempre più comunicando il piacere della pittura, o meglio approdando a una vera gioia espressiva. E così, mentre il colore  diviene il mezzo prescelto per esprimere le pulsioni profonde, l’energia segreta e vitale che vuole accedere alla luce, trovare una varco, i maestri, di cui prima parlavamo, sono i Romantici, e poi i loro numerosi successori, quindi i fauves, e da lì almeno fino a Kandinskij.

Questo contesto espressivo-pulsionale giustifica la stesura rapida, quasi gestuale ( ma sempre controllata) delle pennellate, così come la stessa figurazione  si lascia interpretare su un piano indefinito ed evocativo.

Si tratta di uno stile, che provenendo dal fondo romantico, introduce a cogliere affinità tra la pittura  e una poesia che si approssima, nel momento in cui prevalgono pathos e autonomia del significante, al linguaggio indefinito della musica.

E se del fuoco senza dubbio si parla in questi lavori, molteplice è il punto di vista che lo inquadra e lo interpreta: c’è il fuoco uno e molteplice (Eraclito), col suo significato arcaico e solare, c’è il fuoco religioso, distruttore e purificatore; e c’è la valenza prometeica, colta nella sua duplicità tra progresso e pericolo ambientale, lungo un asse antico quanto moderno (si vedano anche certi richiami allo scenario futurista delle città industriali). E infine c’è un fuoco, che in realtà permea tutto questo lavoro, dal simbolismo vario, un fuoco per accedere ai segreti dell’eros e dell’amore, un fuoco come una fede nella vita.

Marco Marangoni